Brutto tempo su Saturno!

E' incredibile, ma possiamo seguire una tempesta in diretta, o quasi, su Saturno! Ascoltate questo file audio: sono i tuoni su Saturno!!! Emozionante, no??? La sonda Cassini, lanciata nel 1997 proprio per studiare Saturno e i suoi anelli, è entrata nell'orbita del pianeta nel 2004. A partire da dicembre 2010, ci ha inviato le affascinanti immagini di una gigantesca tempesta su Saturno. Gigantesca lo è davvero, basti pensare che la macchia bianca che vedete sulla foto sottostante copre una superficie pari a otto volte quella della Terra. Le immagini della sonda Cassini hanno fatto il giro del mondo. Noi italiani ne siamo fieri perché alla missione ha collaborato anche l'agenzia spaziale italiana.
Oltre alla spettacolarità delle immagini e al fascino che può esercitare sugli appassionati di scienza l'idea di poter "vedere" dalla Terra una tempesta in atto su un pianeta lontano più di un miliardo di km, i dati forniti dalla sonda Cassini sono stati studiati con estremo interesse dagli scienziati. Vediamo perché.

Immagini di Saturno con in evidenza la gigantesca tempesta.
(Figura 3, Fischer et al., 2011)

Era il 5 dicembre 2010 quando sono cominciate ad arrivare sulla Terra i suoni e le immagini della tempesta su Saturno. Diversamente da quello che accade su Giove e sul nostro pianeta, sembra che il tempo metereologico sul pianeta con gli anelli sia piuttosto stabile e calmo. Le tempeste non sono frequenti, ma la buona sorte ha voluto che la sonda Cassini si trovasse nel posto giusto al momento giusto. Gli strumenti della sonda hanno potuto registrare ben 10 fulmini al secondo, tanto da non poter ben distinguere un fulmine dal successivo. Le scariche elettriche dei fulmini di Saturno sono risultate 10.000 volte più intense di quelle di un fulmine terrestre. I ricercatori hanno dimostrato che i pennacchi delle nuvole, visibili nelle immagini, si trovano al di sopra di uno strato di ammoniaca e sono il risultato di imponenti movimenti convettivi dei gas, che costituiscono le nuvole stesse. Gli scienziati hanno potuto stimare che, nella zona interessata dalla tempesta, la temperatura è aumentata di circa 8 gradi kelvin (ricordatevi che nel sistema internazionale la temperatura si misura in gradi kelvin; la differenza sarebbe la stessa in gradi centigradi). Ci vorranno ben 6-10 anni perché l'eccesso di energia possa essere smaltito e la temperatura possa riabbassarsi.

Immagini filtrate delle nuvole della tempesta su Saturno.
(Figura 4, Fischer et al., 2011)

La causa di questa gigantesca tempesta, da 4 miliardi di km quadrati, sarebbe da ricercare nel cambiamento delle stagioni su Saturno. Una volta all'anno (un anno di Saturno corrisponde a circa trenta anni della Terra), quando arriva la primavera nell'emisfero settentrionale del pianeta, i giganteschi movimenti dei gas atmosferici provocano questo tipo di tempeste. I processi fisici alla base del fenomeno non sarebbero diversi da quelli che provocano temporali e uragani sulla Terra.
La sonda Cassini continuerà il suo viaggio intorno a Saturno fino al 2017, quando cadrà sul pianeta regalandoci, speriamo, altre "emozioni scientifiche".

Referenze

G. Fischer, W. S. Kurth, D. A. Gurnett, P. Zarka, U. A. Dyudina, A. P. Ingersoll, S. P. Ewald, C. C. Porco, A. Wesley, C.Go & M. Delcroix, 2011 A giant thunderstorm on Saturn. Nature 475: 75-77.

Clicca per leggere la notizia riportata sul sito della Nasa.

Manuela Casasoli (manuela_casasoli@yahoo.it)