W gli OGM!!!

Sulla prestigiosa rivista "Science", ad ottobre 2010, è comparso un articolo, in cui una ricerca scientifica dimostra che i campi con mais geneticamente modificato proteggono anche quelli in cui crescono varietà tradizionali. E allora W GLI OGM!!! Vediamo di che si tratta.
Nel 1917 negli Stati Uniti comparve una malattia del mais provocata dalle larve della piralide (Ostrinia nubilalis), un lepidottero introdotto per caso. I danni alle coltivazioni di mais statunitensi sono state stimate dell'ordine di un miliardo di dollari all'anno. Per combattere questo vero flagello delle coltivazioni di mais, nel 1996 è stato indrodotto per la prima volta negli Stati Uniti un mais geneticamente modificato resistente a questo insetto parassita.

La piralide del mais, un insetto parassita che ha effetti devastanti sulle coltivazioni di mais.

Grazie all'ingegneria genetica nel mais è stato introdotto un gene che permette alla pianta di produrre una tossina normalmente prodotta da un batterio che si chiama Bacillus thuringiensis. Questa tossina è letale per le larve della piralide che muoiono non appena mangiano i tessuti della pianta geneticamente modificata.
In questo modo il mais diventa resistente al parassita. Il cosiddetto "mais bt", dal nome appunto del batterio, si è dimostrato così efficace che nel 2009, il 63% di tutto il mais coltivato negli Stati Uniti era mais OGM contenente la tossina bt. Ma la "U.S. Environmental Protection Agency (EPA)" ha deciso che una certa frazione del mais coltivato doveva rimanere quello tradizionale ed essere non OGM. Infatti il rischio di introdurre solo mais bt era quello di arrivare a selezionare delle piralidi resistenti alla tossina bt. Come sapete ogni organismo vivente è in continua evoluzione. La piralide trovando solo mais bt non avrebbe potuto più riprodursi e quindi, nell'incessante lotta per la sopravvivenza tra ospiti e parassiti, si correva il rischio di selezionare delle popolazioni di insetti resistenti alla tossina. Invece mantenendo, accanto al mais bt, una certa percentuale di mais suscettibile al parassita (non al di sotto del 20 %), si fa in modo che le perdite di mais non siano eccessive e che la piralide non sviluppi la resistenza alla tossina.

Le larve dell'insetto parassita vengono uccise dalla tossina del Bacillus thuringiensis, il cui gene è stato introdotto nel mais.
(http://www.blogalileo.com/wp-content/uploads/2007/10/btmais.gif)

Questa decisione ha portato quindi alla coltivazione in molti stati degli USA di mais OGM vicino a mais non OGM. Questa situazione si è dimostrata estremamente utile come alcuni scienziati hanno potuto dimostrare nell'articolo dello scorso ottobre. In cinque stati del Midwest statunitense (Illinois, Minnesota, Wisconsin, Iowa e Nebraska) è stata condotta una ricerca che ha permesso di dimostrare che i campi con mais non modificato geneticamente, quindi suscettibile al parassita, hanno tratto vantaggio dalla vicinanza con le piantagioni di mais OGM contenente il gene della tossina bt.
Infatti il mais bt ha determinato un abbattimento delle popolazioni di parassiti e così anche i campi non resistenti hanno potuto aumentare la loro produttività in quanto la popolazione di parassita è diminuita sensibilmente. Gli scienziati hanno poi fatto una stima dei benefici economici che sono derivati dalla coltivazione del mais bt. Hanno così dimostrato che in 14 anni l'aumento delle rese della coltivazione di mais ha portato a guadagni per 6,8 miliardi di dollari. Oltre 4 di questi sono andati a chi coltivava mais tradizionale, visto anche il minore costo dei semi rispetto a quelli del mais bt (infatti i semi OGM costano di più di quelli tradizionali).
Lo sapete, io sono una sostenitrice degli OGM!!! E voi che ne pensate?

Referenze
W. D. Hutchison, E. C. Burkness, P. D. Mitchell, R. D. Moon, T. W. Leslie, S. J. Fleischer, M. Abrahamson, K. L. Hamilton, K. L. Steffey, M. E. Gray, R. L. Hellmich, L. V. Kaster, T. E. Hunt, R. J. Wright, K. Pecinovsky, T. L. Rabaey, B. R. Flood, E. S. Raun (2010) Areawide Suppression of European Corn Borer with Bt Maize Reaps Savings to Non-Bt Maize Growers. Science 330: 222-225.

Giovanni Sabato (2010) Mais GM, benefici diffusi. Le Scienze 508: 47.

Manuela Casasoli (manuela_casasoli@yahoo.it)