La matematica è per tuttE/I!

Care ragazze e cari ragazzi ho sentito parlare di divario di genere ("gender gap") in riferimento ai risultati Invalsi delle studentesse italiane e degli studenti italiani. A volte capita che questo divario venga chiamato in causa facendo riferimento alla sola media dei punteggi ottenuti da ragazze e ragazzi nei test Invalsi. Supponiamo che il punteggio medio ottenuto dalle regazze nel test di matematica sia 218 e quello ottenuto dai ragazzi sia 225, si può concludere che esiste un divario di genere per le abilità matematiche solo da questo dato? No.
Partiamo da un esercizio statistico fittizio per esemplificare il concetto sul quale voglio che riflettiate: dati due gruppi di individui che svolgono lo stesso test di matematica, si può concludere che un gruppo sia andato meglio dell'altro tenendo conto solo del punteggio medio ottenuto? Osservate la tabella sottostante. Due gruppi, ognuno dei quali è composto da 100 individui, svolgono un test di matematica. Il primo gruppo ottiene un punteggio medio di 50 e il secondo di 56 (approssimando all'unità). Il secondo gruppo è quindi composto da individui che "vanno meglio in matematica"? Se leggete molti commenti alle prove Invalsi, la conclusione è proprio questa. Ora osservate il valore che compare sotto la media. È la deviazione standard (o scarto quadratico medio). Lo studierete "da grandi", ma potete capirne il significato statistico. Si tratta di un indice che indica la dispersione dei dati, cioè, fornisce un'indicazione di quanto i dati siano variabili rispetto alla media. Dalla tabella potete osservare che il gruppo 1 ha una deviazione standard di 4 e il gruppo 2 di 28. Il secondo gruppo ha quindi una variabilità maggiore. Ve ne potete render conto dando un'occhiata ai dati e all'istogramma (Simulazione: risultati test di matematica e Istogramma dei punteggi).
Quindi, quale dei due gruppi è più bravo in matematica?

Simulazione: risultati test di matematica

Uno scienziato a questo punto svolge un test statistico per avere un'idea matematica della significatività della differenza tra le due medie. Cosa vuol dire? La differenza tra le medie dei punteggi nel test di matematica è dovuto al fatto che il gruppo 2 è formato da individui più bravi in matematica oppure è solo dovuto al caso? Studierete gli errori casuali in seguito e spero anche che approfondirete il ruolo che il caso ha in tutti i fenomeni naturali, sociali ed economici. Chiedersi se la distribuzione dei dati a disposizione sia casuale non è una domanda da poco e si risponde mediante il test delle ipotesi, che studierete alle superiori. Qui voglio solo mettervi la pulce nell'orecchio! Esistono molti test statistici per capire se due medie sono significativamente diverse, cioè per capire se la differenza sia dovuta solo a una semplice casualità. Ne ho usato uno molto semplice, senza fare troppe assunzioni statistiche, ma in grado di farci procedere con il nostro ragionamento. Il test si chiama t di Student (Distribuzione t di Student). Ogni test statistico è associato a un valore p, che è quello che leggete nella casella evidenziata in giallo. Si tratta del livello di significatività osservato, cioè la probabilità di ottenere i risultati osservati se non ci fosse differenza tra i due gruppi confrontati. Se questa probabilità è inferiore a un certo livello di significatività prefissato (di solito 0,05), si dice che i dati sono statisticamente significativi. In questo caso si direbbe che la differenza tra le medie del punteggio ottenuto nel test di matematica dai due gruppi è statisticamente significativa. Questo, tuttavia, non è ancora sufficiente per dire che gli individui del gruppo 2 sono "più bravi" in matematica rispetto a quelli del gruppo 1.
Nella casella evidenziata in verde è stata calcolata l'ampiezza dell'effetto (effect size in inglese). Si tratta di un indice che indica la forza della conclusione statistica ottenuta. Se questo valore è tra 0,2 e 0,5 si conclude che l'effetto è piccolo. Nel nostro esempio potremmo allora concludere che l'appartenza a uno o all'altro gruppo non ha un effetto significativo sulle abilità matematiche. In maniera più semplice, quelli del gruppo 2 non sono più bravi nel test di quelli del gruppo 1!

Testo ripreso da Hyde (2014)

Ebbene, ora leggiamo insieme lo stralcio di testo che ho ripreso da un articolo scientifico in cui si analizzano i risultati dei test di matematica di ragazze e ragazzi negli Stati Uniti. La stessa analisi statistica è stata svolta per i risultati di test internazionali come quelli OCSE-PISA (Programme for International Student Assessment dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico). Il risultato è chiaro, non esiste una differenza significativa tra i risultati ottenuti dalle ragazze e quelli ottenuti dai ragazzi nei test di matematica. Continuare a dire che c'è una differenza quando non c'è si traduce in uno stereotipo di genere. Leggi anche Il cervello umano non è sessualmente dimorfico e The Gendered Brain.
Le conseguenze degli stereotipi di genere nella società sono, purtroppo, ben evidenti. Riflettiamo a questa domanda: perché se non ci sono differenze nelle abilità matematiche tra i due sessi, le donne sono meno rappresentate in tutti i lavori relativi all'area STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics)? Molti studi hanno evidenziato che la percentuale di ragazze che prosegue gli studi nelle discipline STEM è minore di quella dei ragazzi in molti paesi del mondo. È qui che entrano in gioco molti stereotipi diffusi e deleteri. L'analisi delle differenze di genere deve tener conto del contesto socio-culturale di un determinato paese. Il tentativo che si sta facendo è proprio quello di studiare le società in cui si è molto vicini alla parità di genere (come Islanda, Norvegia, Finlandia, Nuova Zelanda e Svezia) per capire quali sono i fattori fondamentali che la favoriscono e poterli così trasferire nelle società in cui, invece, c'è maggiore diseguaglianza. La diseguaglianza di genere è strettamente connessa con la percezione sociale del ruolo della donna. Le società in cui i ruoli di donne e uomini non sono considerati "naturalmente diversi" sono anche quelle più egualitarie. Sembra una banalità, ma evidentemente non lo è.
Cosa fare allora? Per iniziare, smettiamola di scrivere, dire e pensare che le ragazze sono più brave nella lettura e i ragazzi nei test di matematica.

Referenze

Chang T.T., Chen N.F., Fan Y.T. (2022) Uncovering sex/gender differences of arithmetic in the human brain: Insights from fMRI studies. Brain and Behaviour, 12:e2775 - https://doi.org/10.1002/brb3.2775

Janet Shibley Hyde (2014) Gender Similarities and Differences. Annual Review of Psychology, 65: 373 - 398.

Ghasemi E., Burley H., Safadel P. (2019) Gender Differences in General Achievement in Mathematics: An International Study. New Waves Educational Research and Development, 22: 27 - 54

Breda T., Jouini E., Napp C. (2023) Gender differences in the intention to study math increase with math performance. Nature Communications, 14:3664

Sullivan G.M., Feinn R. (2012) Using Effect Size - or Why the P Value Is Not Enough. Journal of Graduate Medical Education, 4: 279 - 282

Manuela Casasoli (manuela_casasoli@yahoo.it) - Pubblicato il 27 luglio 2023