OGM per un mondo più sostenibile

Care ragazze e cari ragazzi gli organismi geneticamente modificati (OGM) e le loro applicazioni rappresentano un argomento spesso trattato in maniera pseudoscientifica. Per questo motivo, in un momento in cui è prioritario educare i giovani a selezionare le fonti autorevoli da cui trarre informazioni, noi leggiamo due editoriali su questo argomento, ripresi da importanti riviste scientifiche.
Nei paesi meno sviluppati, la carenza da vitamina A ha ucciso milioni di bambini negli ultimi tre decenni. Anche se la situazione è in miglioramento rispetto ai due milioni di morti all'anno di inizio anni '90 del secolo scorso, esiste una varietà di riso che potrebbe risolvere facilmente questo problema. Si tratta di un riso geneticamente modificato, noto come Golden Rice. Questo riso, disponibile ormai da più di vent'anni, è stato prodotto mediante l'introduzione di due geni, ottenuti uno dal mais e l'altro da un batterio del suolo, Erwinia uredovora, nel genoma nucleare del riso al fine di ottenere una varietà in cui fosse sintetizzato il precursore beta-carotene della vitamina A nelle parti commestibili della cariosside. Mangiando questo riso si riesce ad ottenere il corretto apporto di vitamina A molto facilmente. Solo nelle Filippine è stata approvata la sua coltivazione e produzione. Eppure gli scienziati affermano ormai da decenni che dovrebbe essere ampiamente coltivato e prodotto per salvare molte vite.
Dal 1991 al 2013, il tasso di carenza da vitamina A tra i bambini nei paesi a basso e medio reddito è sceso dal 39% al 29%, con notevoli miglioramenti tra i bambini dell'Asia orientale e sudorientale. Tuttavia, per i bambini dell'Africa subsahariana e dell'Asia meridionale e sud-orientale la situazione è ancora critica. In queste zone, la carenza da vitamina A provoca ancora malattie infettive, diarrea, cecità irreversibile, perdite sensoriali e morte prematura.
Perché, allora, non si usa ovunque il Golden Rice?

Immagine ripresa da Wu et al. (2021) - Allow Golden Rice to save lives

Nonostante iniziative di educazione al valore della diversità alimentare e programmi sanitari di diffusione di integratori alimentari, l'estrema povertà dei paesi in cui la carenza da vitamina A è cronica ha compromesso la buona riuscita di questi tentativi. Il riso bianco e altri cereali sono però facilmente disponibili in questi paesi e poco costosi. Sono, tuttavia, ricchi di carboidrati, ma non di vitamina A e altri micronutrienti. Il Golden Rice, quindi, potrebbe essere una soluzione facile ed efficace. Si tratterebbe di coltivarlo al posto della normale varietà di riso bianco. Il motivo per cui solo nelle Filippine è stata approvata la sua coltivazione è da ricercare nell'opposizione ideologica all'introduzione degli organismi geneticamente modificati nella filiera alimentare.
Sostituendo il riso normale con il Golden Rice nell'alimentazione quotidiana, si potrebbe fornire fino al 100% del fabbisogno di vitamina A per i bambini in età prescolare in paesi come il Bangladesh e le Filippine. Il Golden Rice, inoltre, è finanziariamente sostenibile perché non comporta costi aggiuntivi per governi, coltivatori o consumatori rispetto al riso bianco. Le Filippine hanno finalmente deciso di usarlo, gli scienziati sperano che la stessa decisione venga presa in Bangladesh.
Coloro che si oppongno al Golden Rice affermano che le multinazionali biotecnologiche ricaverebbero profitti enormi da questa coltivazione. Tuttavia, la tecnologia per la produzione del Golden Rice è stata resa gratuita per motivi umanitari. Il problema, quindi, non esiste. Alcune associazioni hanno denunciato il fatto che un'alimentazione basata su questa varietà di riso potrebbe a lungo andare causare malnutrizione perché la dieta sarebbe basata su un alimento singolo. In realtà si tratterebbe di una coltivazione di emergenza per prevenire uno stato di attuale malnutrizione che nel 2013 ha causato più di 100000 morti di bambini in tutto il mondo. Altri sollevano dubbi sulla sicurezza per la salute umana degli organismi geneticamente modificati. Ebbene, in realtà numerosi studi hanno riportato i benefici dell'adozione di organismi geneticamente modificati: aumento dei raccolti, riduzione dell'uso di pesticidi, miglioramento del reddito degli agricoltori, riduzione dei prezzi per i consumatori e, in alcuni casi, anche miglioramento della sicurezza alimentare. Non ci sono stati, invece, casi confermati di effetti negativi sulla salute umana o sull'ambiente dovuti a colture geneticamente modificate durante quasi tre decenni di utilizzo globale.
I controlli sulla sicurezza effettuati per gli OGM sono di gran lunga maggiori di quelli richiesti per gli altri prodotti agricoli destinati all'alimentazione. Gli oppositori, tuttavia, hanno continuato ad alimentare sospetti sugli effetti nefasti di queste coltivazioni, sospetti infondati e senza il supporto dei dati scientifici. Nel 2016 più di 150 Premi Nobel hanno firmato una lettera aperta all'ONU invitando la politica ad assumere un atteggiamento più equilibrato nei confronti degli OGM. Nella lettera era scritto che le "agenzie di controllo alimentare di tutto il mondo hanno ripetutamente riscontrato che le colture e gli alimenti migliorati attraverso l'ingegneria genetica sono sicuri quanto se non più di quelli derivati da qualsiasi altro metodo di produzione. Non è ragionevole che la coltivazione del Golden Rice, che potrebbe salvare milioni di vite, venga bloccata dalla disinformazione.

Immagine ripresa da Kovak et al. (2022) - Genetically modified crops support climate change mitigation

Non è finita qui... Gli OGM potrebbero aiutare anche a diminuire le emissioni di gas serra derivanti dall'agricoltura. Essendo colture molto più produttive ed efficienti permettono un utilizzo più sostenibile del suolo. La coltura di OGM diminuirebbe anche l'utilizzo di pesticidi chimici. In Europa, soprattutto, i critici si concentrano sui rischi ipotetici senza considerare i benefici effettivi e potenziali. Invece, i calcoli dimostrano che l'utilizzo più efficiente del suolo per la maggiore produttività delle colture OGM permette una diminuzione significativa delle emissioni di gas serra e una maggiore disponibiltà di suolo per la conservazione degli ambienti naturali. Non dimentichiamo che la domanda di cibo aumenta e servirà sempre più suolo coltivabile. Consideriamo il caso dell'Europa dove la coltivazione degli OGM non è ancora permessa su larga scala e valutiamo i benefici che deriverebbero dalla loro introduzione. Le colture transgeniche resistenti agli insetti e tolleranti agli erbicidi determinerebbero un aumento della resa di circa il 10%. Questo aumento sarebbe, per esempio, più che sufficiente per diminuire la dipendenza dell'Europa dalle importazioni di soia e mais provenienti dal Brasile, dall'Argentina, dagli Stati Uniti la prima, dall'Ucraina e dalla Russia il secondo. Come conseguenza si avrebbe un effetto positivo sull'Amazzonia, dove la deforestazione avanza senza tregua per sostenere queste monocolture da esportazione. La produzione europea di soia e mais transgenici, inoltre, avverrebbe con sistemi agricoli all'avanguardia, determinando una diminuzione delle cosiddette emissioni di produzione, riducendole del 7,5%. Se l'Europa perseguisse una politica più permissiva sulla coltivazione degli OGM, probabilmente, anche altri paesi riluttanti la seguirebbero, con aumento degli effetti positivi globali sulla sostenibilità agricola. Il Green Deal europeo dovrebbe puntare proprio a realizzare questo obiettivo.
La mia speranza è che le nuove generazioni siano capaci di prendere decisioni guidate dai dati scientifici, avendo a mente il bene delle generazioni future e del nostro Pianeta.

Referenze

Wu et al. Allow Golden Rice to save lives PNAS December 21, 2021 118 (51) e2120901118; https://doi.org/10.1073/pnas.2120901118

Kovak et al. Genetically modified crops support climate change mitigation Trends in Plant Science February 08, 2022 DOI:https://doi.org/10.1016/j.tplants.2022.01.004

Manuela Casasoli (manuela_casasoli@yahoo.it) - Pubblicato il 17 marzo 2022