Caos per quattordicenni
Care ragazze e cari ragazzi avete imparato due anni fa che la fisica studia le leggi naturali, usando il linguaggio matematico. Come aveva detto Galileo Galilei (1564-1642),
la natura
è scritta in termini matematici, tanto che per descriverla bisogna far ricorso a modelli matematici. Il grande fisico e matematico Isaac Newton (1643-1727),
per definire una legge di natura,
parlò
di "regolarità osservata", formulata in termini matematici. Grazie a questa regolarità
era possibile fornire previsioni sul futuro comportamento di un sistema fisico, data la formula matematica della legge naturale. Dal diciottesimo secolo in poi, quindi, il concetto di
determinismo fu insito in quello di legge di natura. Conosciute la formula matematica della legge naturale e
le condizioni iniziali, è possibile fare previsioni sull'andamento futuro di un dato
fenomeno naturale.
Il filosofo e matematico Pierre Simon de Laplace (1749-1827) disse "Noi dobbiamo riguardare il presente stato dell'universo come l'effetto del suo stato precedente e come
la causa di quello che seguirà. Ammesso per un istante che una mente possa tener conto di tutte le forze che animano la natura, assieme alla rispettiva situazione degli
esseri che la compongono, se tale mente fosse sufficientemente vasta da poter sottoporre questi dati ad analisi, essa abbraccerebbe nella stessa formula
i moti dei corpi più
grandi dell'universo assieme a quelli degli atomi più leggeri. Per essa niente sarebbe incerto ed il futuro, così come il passato, sarebbe presente ai suoi occhi.".
Isaac Newton è stato uno dei giganti della fisica classica deterministica, dando contributi fondamentali allo sviluppo
della fisica e della matematica. Possiamo usare tre parole per descrivere la fisica classica: meccanicismo, riduzionismo e determinismo. Il termine meccanicismo si
riferisce al fatto che i fenomeni naturali possono essere spiegati mediante la meccanica newtoniana. Pensate alle leggi del moto e alla gravità netwoniana. Si riteneva che queste
leggi potessero spiegare molti, se non tutti, i fenomeni naturali legati al moto dei corpi. Il termine riduzionismo
significa che le proprietà macroscopiche di un fenomeno sono determinate dalle interazioni
a livello microscopico. Se conosciamo le equazioni che definiscono il comportamento dei singoli componenti (mondo microscopico) di un sistema complesso (mondo macroscopico),
allora si può descrivere il suo stato presente e anche quello futuro.
Ecco il determinismo,
cioè l'idea che i fenomeni fisici siano determinati da leggi fisiche che, note le condizioni iniziali, ci permettono di prevedere il comportamento futuro.
La descrizione e la previsione dei fenomeni naturali, però, si sono dimostrate essere più complesse di quanto Newton non ci abbia insegnato. Così come
il concetto stesso di
legge di natura è molto più complesso di quello che possa sembrare.
Quest'anno, abbiamo già imparato che la geometria frattale descrive meglio la realtà naturale di quanto non lo faccia, per esempio, la geometria Euclidea
(leggi anche Frattali: la geometria della realtà). In questo approfondimento cercheremo di capire qualitativamente un altro approccio per descrivere la
complessità di alcuni fenomeni naturali: il caos deterministico.
Edward Norton Lorenz e le previsioni metereologiche |
Il grande astrofisico Stephen Hawking, scomparso nel 2018 (leggi anche Grazie Stephen!), ha scritto un libro divulgativo uscito nel 2011 in cui spiega proprio
cosa si intende per legge di natura
(leggi anche Leggi di natura secondo Hawking). Hawking descrive come la scienza spieghi, in parte, il mondo mediante il determinismo scientifico.
Un insieme completo di leggi determina il passato, il presente e il futuro dell'Universo, note le condizioni iniziali. Ecco, non è proprio così.
Nel 1962, Edward Norton Lorenz (1917-2008)
stava lavorando a simulazioni al computer per poter migliorare le previsioni metereologiche. Aveva costruito un modello matematico che teneva conto dei dati di
temperatura, umidità, velocità del vento. Usando i dati di queste variabili in un certo momento, Lorenz calcolava la loro variazione nel tempo, facendo previsioni
metereologiche per il futuro (giorni o settimane). Un giorno, però, decise di far girare il suo programma di previsioni metereologiche una seconda volta, usando gli stessi
dati iniziali. Ebbene, ottenne previsioni completamente diverse! Cercando di capire cosa fosse successo, si accorse che nella seconda simulazione i valori di alcuni dati erano stati
approssimati a una diversa cifra decimale. Nonostante la differenza nel valore iniziale fosse minore dello 0,1 %, la previsione fornita dal programma era completamente diversa.
Lorenz chiamò questo fenomeno effetto farfalla. È molto famosa la sua domanda:
"Può il battito delle ali di una farfalla in Brasile scatenare un tornado in Texas?".
L'effetto farfalla si verifica ogni volta che un fenomeno naturale risulti particolarmente sensibile alle condizioni iniziali, per cui anche una minima variazione delle
variabili che descrivono lo stato iniziale di un sistema, ne determina un'evoluzione sostanzialmente imprevedibile. Soffermiamoci su questo concetto.
Lorenz attractor |
Provate a utilizzare i due pendoli interattivi del seguente sito Chaos theory. Nel primo esempio c'è un pendolo semplice. L'oscillazione di un pendolo semplice è un fenomeno fisico completamente deterministico, cioè segue le leggi del moto e della gravità di Newton. Anche voi quattordicenni avete tutti gli strumenti matematici per capire come funziona il pendolo semplice e usarlo, per esempio, per avere una stima dell'accelerazione di gravità (La 3D (2018-2019) e l'accelerazione di gravità). Basta, però, considerare un pendolo doppio, cioè due pendoli attaccati uno all'estremità dell'altro, per avere a che fare con il cosiddetto caos deterministico. Il pendolo doppio segue sempre le leggi di Newton, tuttavia, il suo moto sembra del tutto irregolare e, soprattutto, variando anche minimamente le condizioni iniziali, si ha un'evoluzione dell'andamento del pendolo apparentemente imprevedibile. Quest'anno abbiamo studiato il moto rettilineo uniforme. Sappiamo che la sua legge oraria è s=vt. Usando la legge oraria del moto possiamo pevedere che, considerata una velocità di 40 km/h, dopo un'ora, il corpo avrà percorso 40 km. Se consideriamo un tempo di percorrenza doppio, due ore, anche lo spazio percorso sarà doppio, cioè 80 km. Ebbene, questi fenomeni sono descritti da equazioni lineari deterministiche. Un esempio potrebbe essere quello in cui una causa a ha un effetto b e una causa 2a ha un effetto 2b, per dirla in maniera molto semplice. La legge di gravità formulata da Netwon descrive bene l'interazione tra due masse. Cosa accade, invece, quando i corpi non sono due ma sono tre? Lo descrisse il fisico e matematico Henri Poincaré (1854-1912) nei suoi studi sul famoso problema dei tre corpi.
L'effetto farfalla (Fonte dell'immagine) |
Nel 1903 Henri Poincaré scriveva:
"Una causa molto piccola, che ci sfugge, determina un effetto considerevole che non possiamo non vedere, e allora diciamo che questo
effetto è dovuto al caso. Se conoscessimo esattamente le leggi della natura e la situazione dell'universo nell'istante iniziale,
potremmo predire con la medesima precisione la situazione dell'universo in un istante successivo. Ma quand'anche le leggi naturali non avessero più
segreti per noi, potremmo conoscere la situazione iniziale solo in modo approssimativo. Se questa approssimazione ci permettesse di prevedere la situazione successiva
con la stessa approssimazione, questo ci basterebbe per poter dire che il fenomeno è stato previsto, che è governato da leggi:
ma non è sempre così e può accadere che piccole differenze nelle condizioni iniziali generino differenze grandissime nei fenomeni finali;
un piccolo errore nelle prime produrrebbe un errore enorme negli ultimi. La predizione diventa allora impossibile e ci troviamo di fronte al fenomeno fortuito".
Questo è il caos deterministico. La maggior parte dei fenomeni naturali non è descritta da equazioni lineari, bensì da equazioni differenziali non lineari
(che studierete da grandi!). Già, l'interazione gravitazionale a tre corpi, invece che due, è caotica, piccole variazioni nelle condizioni iniziali generano
differenze enormi nei risultati finali.
Quasi tutti i fenomeni naturali sono descritti dal caos deterministico, per esempio in fisica il moto dei pianeti nelle orbite intorno a
una stella, in biologia
la dinamica delle popolazioni negli equilibri preda-predatore (o perché no, ospite-patogeno, quindi, SARS-Cov-2/Homo sapiens!) e molti sistemi economici sono
ugualmente intrinsecamente caotici.
Consideriamo i calcoli che possono essere fatti per il sistema solare. C'è una probabilità finita che nei prossimi 3,5 milioni di anni Mercurio venga espulso
dalla sua orbita e vada a collidere con Venere. C'è una probabilità finita che le interazioni tra asteroidi, Giove e Saturno portino a movimenti "caotici" e
"imprevedibili" degli asteroidi della fascia principale. Queste previsioni derivano da un certo modello del sistema solare e non dall'osservazione dei dati. Per questo
motivo non c'è certezza che si verifichino.
Dal punto di vista strettamente matematico i sistemi caotici sono simili ai frattali. Ecco che ritorna questa nuova geometria, di cui ci siamo occupati qualitativamente
quest'anno. Studierete che nel caos deterministico uno strumento matematico utile a descrivere le caratteristiche dei moti caotici è l'attrattore di Lorenz. Questa
funzione matematica assume quasi la forma di una farfalla nel caso in cui descriva traiettorie caotiche!
La teoria del caos deterministico cerca di spiegare matematicamente fenomeni naturali caotici, fornendo una descrizione matematica rigorosa dell'imprevedibilità
del caos. Questa descrizione matematica permette di definire anche un limite temporale oltre il quale non si può sapere come evolverà un fenomeno. Ecco, quindi, che il sistema
solare, pur essendo un sistema dinamico attualmente abbastanza "determinato" da leggi che ne prevedono l'andamento, è destinato a diventare caotico in futuro.
La matematica dei frattali e del caos non è alla nostra portata, ma è importante capire che esistono branche di questa disciplina che nascono ed evolvono continuamente
con l'obiettivo di rappresentare al meglio la complessità dei fenomeni naturali.
Come diceva Edward Norton Lorenz: "Mathematicians seem to have no difficulty in creating new concepts faster than the old ones become well understood".
Manuela Casasoli (manuela_casasoli@yahoo.it) - Pubblicato il 26 dicembre 2021