Obiettivo 15: Life on land
Care ragazze e cari ragazzi la biodiversità è la materia prima dell'evoluzione biologica. La sua definizione ha molte accezioni diverse. Per comprendere il significato dell'obiettivo
15, possiamo definire la biodiversità come il numero di specie diverse e la varietà genetica all'interno di ogni specie presenti in un determinato ambiente.
L'obiettivo 15 ha come scopo quello di proteggere, risanare e gestire in maniera sostenibile gli ecosistemi terrestri e le foreste, contrastare la desertificazione, porre fine al degrado
del suolo e alla perdita di biodiversità.
Homo sapiens ha causato molti danni alla biodiversità degli ecosistemi terrestri. Basti pensare agli effetti nefasti della deforestazione sull'equilibrio ecologico degli ambienti
tropicali e subtropicali. Il disastro ambientale perpetrato in Amazzonia è una vergogna per l'intero genere umano. Deve essere ben chiaro a tutti noi che
la perdita di
biodiversità avrà conseguenze deleterie anche per la sopravvivenza della nostra specie. Per questo motivo è necessario agire e farlo in fretta.
L'obiettivo 15, quindi, mette in evidenza quali siano le azioni chiave per lo sviluppo sostenibile degli ecosistemi terrestri
(leggi la definizione di sostenibilità nel lavoro della classe 1aD del 2019 - 2020
Obiettivi 4 e 10. Studiare per cancellare le diseguaglianze). Al fine di realizzare i traguardi
di questo obiettivo dell'Agenda 2030, è necessario non solo attuare una gestione sostenibile delle foreste, delle montagne e di ogni ecosistema terrestre, ma, per
esempio, lottare contro il
traffico e la caccia di specie protette. Per fare tutto ciò ogni stato deve aumentare i finanziamenti pubblici per la protezione ambientale.
Qual è la situazione
della biodiversità terrestre? È necessario proteggerla?
Immagine ripresa da The Global Goals |
Leggiamo alcuni dati. Più di un quarto di 134400 specie di mammiferi, uccelli, anfibi, coralli e conifere monitorate è a rischio estinzione.
Le specie invasive introdotte dall'uomo in ambienti diversi
da quello di origine hanno messo a dura prova la biodiversità delle specie autoctone. In soli due decenni, sono stati persi 100 milioni di ettari di foresta,
circa il 2,5% delle foreste mondiali.
Alle conseguenze devastanti dell'azione diretta dell'uomo sull'ambiente,
ad esempio la deforestazione per ricavare suolo per le coltivazioni, dobbiamo anche aggiungere gli effetti indiretti dovuti ai cambiamenti climatici,
anch'essi di origine antropica. Si stima che se la temperatura terrestre aumenterà di 1,5°C entro il 2100, la riduzione in biodiversità di alcuni ambienti toccherà
valori di più del 20% delle specie esistenti in quel dato ambiente.
Se la temperatura salirà da 1,5°C a 3°C, la percentuale di estinzioni sarà in alcuni ecosistemi dell'80% - 100%. Per
capire come si possa arrivare alla perdita totale di biodiversità in alcune zone basti pensare agli incendi boschivi. Stanno aumentando significativamente e in alcune regioni del
mondo, pensate alla California o all'Australia, sono diventati sempre più frequenti e distruttivi. I violenti incendi boschivi degli ultimi anni, oltre a causare un'enorme perdita di
biodiversità, immettono nell'atmosfera ingenti quantità di anidride carbonica, esacerbando il cambiamento climatico stesso a causa delle emissioni di questo gas serra.
I biologi e gli ecologi devono lavorare alacremente per monitorare lo stato della biodiversità, costruire aree rifugio per le specie ad alto rischio,
gestire opportunamente il
territorio naturale proteggendolo dall'azione di sfruttamento dell'uomo e rigenerandolo
dove possibile. Recentemente è stato pubblicato un lavoro che riguarda il monitoraggio delle
specie forestali presenti sulla terra: sono probabilmente circa 73000, di cui 9000 ancora da classificare. Il 40% di queste ultime si trova in Sudamerica ed è costituito da specie
rare e molto vulnerabili ai cambiamenti indotti dall'azione dell'uomo.
Un altro progetto scientifico di conservazione è stato recentemente finanziato in Africa
(The African BioGenome Project). In questo caso si cercherà di costruire una banca dati genomica di 105000 specie
endemiche africane. Una riserva di genomi locali, costruita in Africa e per l'Africa, da usare in programmi di
conservazione, selezione artificiale e di miglioramento genetico
per una filiera della produzione di cibo più sostenibile.
Immagine ripresa da Cazzolla Gatti et al. (2022) The number of tree species on Earth |
L'agricoltura moderna è caratterizzata dalle monocolture,
che contribuiscono alle emissioni di gas serra e alla perdita di biodiversità. Un ambiente ricco in biodiversità
ha come conseguenza non solo un migliore stato di salute dell'ambiente in sé ma anche una più efficiente produttività agricola. Si è scoperto, infatti, che le
comunità microbiche del suolo sono fondamentali per il funzionamento degli ecosistemi agricoli,
aumentandone anche la resilienza ai fattori di stress biotici e abiotici. Una maggiore
biodiversità delle colture determinerebbe una maggiore biodiversità del microbiota del suolo e di conseguenza una migliore efficienza produttiva.
Un'altra ricerca scientifica ha evidenziato che alberi centenari o addirittura millenari sono di vitale importanza per le foreste.
Non solo preservano la biodiversità della foresta, ma
racchiudono nel loro genoma i "segreti" di una resistenza centenaria e a volte millenaria alle fluttuazioni ambientali e climatiche.
L'ingente perdita di biodiversità degli ultimi decenni deve essere bloccata e la rotta invertita. Per questo motivo esiste l'obiettivo 15 e per questo motivo sono stati
finanziati progetti come il Global Biodiversity Framework. Lo scopo del progetto è di valutare lo stato della biodiversità terrestre, progettare programmi
di conservazione e risanamento ambientale, sfruttare la biodiversità risanata per una produzione di cibo più sostenibile.
Da sottolineare che tra gli obiettivi del programma
c'è anche quello di ridisegnare la produzione e il consumo di cibo per la popolazione umana
(leggi anche La dieta della salute planetaria).
Per raggiungere gli obiettivi fissati,
c'è bisogno di finanziamenti ed esperti. In altre parole, i governi devono stanziare più soldi per la difesa della biodiversità e questo porterà a nuovi tipi
di lavoro anche molto qualificati che miglioreranno il tenore di vita dei paesi in cui il programma verrà attuato.
La salvaguardia della biodiversità è un obiettivo importante, quindi, non solo per l'ambiente naturale ma anche per un progresso positivo della società umana.
Manuela Casasoli (manuela_casasoli@yahoo.it) - Pubblicato il 31 marzo 2022