Goal 4: Quality Education

Cari ragazzi della classe 1aD è con grande piacere che lavorerò con voi sull'obiettivo 4! Tra i 17 obiettivi dello sviluppo sostenibile avete scelto il 4 e il 10 con una motivazione che mi rende molto orgogliosa di voi. "Abbiamo scelto gli obiettivi 4, "Quality Education", e 10, "Reduced inequalities", perché un'istruzione di qualità è un diritto fondamentale dell'uomo. L'istruzione deve essere garantita a tutti e gratuita. La scuola assicura un futuro migliore e permette di sconfiggere tutte le diseguaglianze. Studiando si capisce che la diversità è una ricchezza da usare per il bene di tutta l'umanità. Produrremo un ebook dove daremo una definizione di sostenibilità e analizzeremo i due obiettivi scelti." Parleremo dell'obiettivo 10 nel prossimo approfondimento. Qui ci concentriamo sul 4.
Prima di cominciare impariamo cosa significa sviluppo sostenibile."Sustainable Development is development that meets the needs of the present without compromising the ability of future generations to meet their own needs" (Brundtland 1987, 41). Nella definizione salta all'occhio l'esigenza di 1) soddisfare le necessità del presente, tenendo, però, a mente quelle che saranno 2) le necessità delle future generazioni. I 17 obiettivi sono stati fissati proprio per garantire un mondo migliore alle future generazioni. Perché l'istruzione garantisce un futuro migliore? La risposta sembra scontata, ma noi analizzeremo i dati per fornire una motivazione scientifica.
Nonostante i progressi degli ultimi decenni, 262 milioni di bambini tra i 6 e i 17 anni nel 2017 non andavano a scuola, più della metà dei bambini e degli adolescenti non raggiunge i livelli minimi di competenza in lettura e matematica, la scuola non tiene il passo dell'innovazione tecnologica, l'apprendimento permanente non è garantito per tutti, soprattutto per le fasce più deboli, tra le quali possiamo annoverare le donne e gli emarginati.
Cosa bisognerebbe fare? E perché?

Obiettivo 4: "Istruzione di qualità"
Garantire un'istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti.

Lo sviluppo economico dipende dagli investimenti e l'investimento più importante che un paese possa fare è quello nel cosiddetto capitale umano e in particolare è l'investimento nei propri bambini quello che più conta. Le capacità di un individuo dipendono dalla sua salute e dalla sua istruzione. Lo stato deve, quindi, garantire salute e istruzione ai propri cittadini in modo che questi, per dirla in parole semplici, rendano al massimo delle loro capacità. In questo modo il capitale umano rende un paese ricco e avanzato scientificamente, socialmente, culturalmente, economicamente e tecnologicamente. Per questo motivo uno degli obiettivi dello sviluppo sostenibile riguarda proprio l'istruzione. Chi governa uno stato deve prendere in considerazione due fattori importanti: 1) lo sviluppo cognitivo inizia molto presto in un bambino, 2) tutti devono avere uguale accesso all'istruzione primaria, secondaria e terziaria. I dati a livello mondiale dell'iscrizione all'istruzione primaria sono confortanti. Anche nei paesi a basso reddito la maggior parte della popolazione ha accesso a un'istruzione primaria. I dati per l'istruzione secondaria (scuola superiore di secondo grado) e terziaria (università) sono, invece, preoccupanti. Infatti, questa istruzione è quella che garantisce una forza lavoro qualificata e competente. In un mondo scientificamente e tecnologicamente avanzato come il nostro, è questo il livello di studio necessario per realizzare uno sviluppo sostenibile. Usa questo grafico interattivo per mettere a confronto l'istruzione terziaria di diversi paesi e rifletti sulla situazione italiana. Basandoti su questi dati, osserva come sta cambiando la situazione.
Uno dei metodi più efficaci per investire nel capitale umano è la cura dello sviluppo precoce dei bambini. Esiste un centro specializzato nella prestigiosa università di Harvard (Center on the Developing Child) che si occupa proprio di studiare, divulgare e mettere in pratica tutte quelle azioni che permettono un sano e completo sviluppo delle capacità cognitive di un bambino. Rifletti su questi tre principi: Three Principles to Improve Outcomes for Children and Families.

Source: Heckman, James J. 2006.
"Skill Formation and the Economics of Investing in Disadvantaged Children" Science 312: 1900-1902

Se il normale sviluppo di un bambino è inibito per qualche motivo (stress, deprivazione, violenze, denutrizione, mancato accesso all'istruzione) le conseguenze negative saranno pagate dall'intera società negli anni a venire. Il premio Nobel per l'economia James Heckman ha studiato come gli investimenti nell'istruzione primaria, in particolare quelli diretti allo sviluppo congnitivo dei bambini in età prescolare, abbiano ricadute estremamente positive sull'aumento del reddito medio della popolazione dovuto alla maggiore produttività media degli individui. I vantaggi di una socità dovuti all'investimento precoce nel capitale umano sono rappresentati nel grafico sopra riportato. In ascissa c'è l'età dei bambini su cui si investe e in ordinata il tasso di rendimento degli investimenti nel capitale umano. La curva parla da sola! Il rendimento è molto alto se gli investimenti sono fatti nell'età in cui si sviluppano le capacità cognitive. Si tratta di quell'età in cui si devono curare la socializzazione, lo sviluppo della personalità, la sana crescita del corpo e del cervello di un bambino. Un intervento tardivo non solo non permette al bambino di realizzare tutto il suo potenziale, ma ha degli effetti disastrosi dal punto di vista sociale. Le società che non investono nell'età prescolare hanno una minore mobilità sociale e un divario maggiore nel successo raggiunto dai bambini nati da famiglie ad alto reddito, rispetto a quello ottenuto da bambini nati in famiglie a basso reddito. Proviamo ad interpretare questo grafico: The Great Gatsby Curve e riflettiamo sulla situazione italiana. In ascissa c'è un coefficiente che misura la diseguaglianza nella distribuzione del reddito (maggiore è il coefficiente di Gini e maggiore è la diseguaglianza presente in un paese) e in ordinata c'è un indicatore di mobilità sociale, intesa come la possibilità di passare da un ceto sociale all'altro. In un paese con elevata mobilità sociale anche chi nasce in una famiglia con scarse possibilità economiche può aspirare a cambiare il suo stato ed entrare a far parte della fascia di popolazione con più alto reddito. Ci sono paesi, come quelli scandinavi, che hanno poche diseguaglianze e un'elevata mobilità sociale e paesi che invece tendono ad avere una bassa mobilità sociale e elevate diseguaglianze. I primi paesi sono quelli che investono molto nell'istruzione, soprattutto prescolare, e garantiscono a tutti i loro cittadini un eguale accesso all'istruzione a tutti i livelli. A voi le conclusioni...
Infine, c'è l'educazione terziaria, cioè l'università e la ricerca scientifica, che devono essere opportunamente finanziate dallo stato. Le università sono spesso indicate come sede di "problem solvers" poiché tra le loro funzioni c'è quella di aiutare la società a identificare e risolvere i problemi locali e globali al fine di garantire uno sviluppo sostenibile. Ebbene, interpretate questo grafico Gross domestic spending on R&D, cioè spesa lorda complessiva in ricerca e sviluppo. Cercate l'Italia. Trovata? Fate confronti con gli altri paesi. Cosa ne pensate?
Abbiamo bisogno dei giovani per cambiare l'Italia... Siete pronti?

Referenze

Jeffrey D. Sachs (2015) The Age of Sustainable Development, Chapter 8 "Education for all", pagg. 251-274.

Sustainable Development Goal 4

Manuela Casasoli (manuela_casasoli@yahoo.it)