Ultima chiamata...

Cari ragazzi è ora di agire. Greta Thunberg lo sta ricordando al mondo, ha iniziato chiedendo ai suoi genitori di diventare vegani per diminuire l'impronta ecologica della sua famiglia ed ha continuato la sua protesta fino a trasformarsi in un'icona mondiale dell'attivismo ambientale. Il messaggio di Greta è rivolto ai potenti del mondo, coloro che possono prendere decisioni risolutive per arrestare il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. Ha ragione, Greta, ad essere così preoccupata? Sì.
Osservate questa infografica interattiva: What's really warmign the world e capirete che la risposta alla domanda "Cosa sta riscaldando il nostro pianeta?" è, senza ombra di dubbio, le emissioni di gas serra. L'effetto antropico è chiaro e altrettanto chiara è la soluzione: diminuire le emissioni. Attenzione però... Dopo l'accordo di Parigi del 2015 (leggi anche COP21: è un buon accordo o no?) che mirava a contenere l'aumento della temperatura della Terra previsto per il 2100 entro 1,5°C rispetto all'epoca pre-industriale, tutti sembravano soddisfatti, tranne gli scienziati. Questi ultimi denunciarono apertamente che le decisioni prese non erano assolutamente sufficienti a tenere sotto 1,5°C l'aumento della temperatura. Avevano ragione, si pensava che per fermare il cambiamento climatico bastasse ridurre le emissioni, sostituire i combustibili fossili con fonti pulite, produrre automobili e costruire edifici più efficienti, consumare meno carne. Invece, tutto questo è necessario, ma non è più sufficiente. Come dice Greta, bisogna seguire le indicazioni degli scienziati...

Are Natural Climate Solutions Enough?

Dal 2015 ad oggi, le emissioni non sono diminuite, ma sono, invece, aumentate. Per raggiungere l'obiettivo di Parigi 2015, sarà necessario non solo ridurre a zero le emissioni entro il 2050, ma anche sequestrare l'eccesso di anidride carbonica presente nella nostra atmosfera. È necessario iniziare a parlare seriamente di emissioni negative. Stando alle attuali politiche energetiche, sembra proprio un obiettivo impossibile. È questa, tuttavia, l'unica possibilità che ci rimane. Nel 2017, un autorevole studio scientifico ha messo in evidenza che, considerato l'attuale ritmo di emissioni, la temperatura aumenterà di circa 3 - 5 gradi entro la fine del secolo. Un riscaldamento di 3°C sarebbe catastrofico, ma la prospettiva di un aumento di 5°C sarebbe una minaccia esistenziale per la maggioranza della popolazione umana. Nel novembre 2018, l'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha avvertito che abbiamo solo 12 anni per scongiurare l'aumento sopra i famosi 1,5°C entro fine secolo! Entro il 2100 dobbiamo rimuovere dalla nostra atmosfera 1000 miliardi di tonnellate di CO2, 1000 miliardi di tonnellate di emissioni negative. Come faremo?
Come sapete le piante sequestrano CO2 dall'atmosfera durante il processo di fotosintesi. Allora, si potrebbero piantare nuove foreste per aumentare il sequestro naturale di anidride carbonica. È una possibilità, ma vedremo che non è affatto semplice e sufficiente. Quali sono altri metodi per poter sequestrare anidride carbonica dalla nostra atmosfera? Esistono metodi di cattura diretta dall'aria, cioè assorbimento chimico dell'anidride carbonica e stoccaggio permanente, per esempio, nel sottosuolo. Il processo è realizzato con macchinari efficienti in termini di sequestro, ma per funzionare consumano quantità di energia enormi. Potrebbero essere alimentati da fonti alternative, ma alcuni pensano che sarebbe meglio indirizzare questa energia pulita direttamente nella rete elettrica per abbassare le emissioni di gas serra. Se, allora, troppa riforestazione porterebbe via terreno utile per le coltivazioni e le centrali a biomassa, il sequestro diretto consumerebbe troppa energia. Giusto, ma dobbiamo fare qualcosa...

NASA's OCO-3: Watching Plants Grow and Glow

Gli esperti dicono che per far sì che la riforestazione possa funzionare come sistema di cattura dell'anidride carbonica atmosferica, bisognerebbe riformare il mercato globale del legname, fortemente influenzato dal commercio illegale, ridurre i terreni a pascolo, con conseguente riduzione del consumo di carne a livello mondiale. Tuttavia, il commercio illegale di legname continua ad alimentare la deforestazione e il consumo di carne invece che diminuire sta aumentando...
Ci sono molti scienziati che stanno studiando sistemi di cattura dell'anidirde carbonica. Quello di cui hanno bisogno è un investimento massiccio in ricerca e sviluppo. In aggiunta a questo è il momento di introdurre una "carbon tax" mondiale, cioè l'imposizione di un costo per le emissioni. Questo dovrebbe essere fatto non solo per le aziende che consumano combustibili fossili, ma anche per semplici cittadini. Un'azienda che non riduce le proprie emissioni paga una tassa più salata, come un semplice cittadino che compri un'automobile diesel. Nel Regno Unito una tassa di questo tipo di 25 dollari per tonnellata di combustibili fossili bruciati ha portato a dimezzare le emissioni dal carbone dal 2015 al 2016. Non tutti i governi sono disposti a varare misure di questo tipo perché risultano impopolari.
Eppure, bisognerebbe farlo. È questo, in fondo, che chiede Greta! L'estate 2018 ha visto l'ovest degli Stati Uniti andare a fuoco, ondate di calore eccezionali in quattro continenti, migliaia di persone in ospedale in Giappone. Gli effetti a catena del cambiamento climatico, dalla desertificazione, all'impoverimento estremo di molti paesi con la conseguente migrazione umana verso regioni più ricche del mondo, stanno conducendo ad un pianeta "serra" capace di sostenere solo un miliardo di persone. Ma noi siamo 7,69 miliardi (marzo 2019)...

Referenze

Richard Conniff (2019) L'ultima speranza. Le Scienze, 608: 48-53.

Manuela Casasoli (manuela_casasoli@yahoo.it)