Stamina: pasticcio all'italiana

Cari ragazzi sul numero di ottobre 2013 della rivista "Le Scienze" è stato pubblicato un articolo sul caso Stamina che, in maniera limpida, ripercorre le tappe di questa vicenda, non certo edificante per il nostro paese. Ve lo riassumo, leggete e riflettete!
Partiamo dai fatti. Nel 2007, il fondatore di Stamina, Davide Vannoni, si reca in Ucraina per curare un'emiparesi con infusioni di cellule staminali mesenchimali e convince due ricercatori, Elena Schegelskaya e Vyacheslav Klymenko, a seguirlo in Italia. Fondano insieme la Re-Gene Srl, che diventerà poi la Stamina Foundation Onlus, e cominciano i trattamenti a base di staminali. Nel 2008, muore Claudio Font, malato di Parkinson, che aveva versato a Vannoni più di 40000 euro e nel 2009 Carmine Vona ha una crisi epilettica, per la prima volta nella sua vita, dopo l'iniezione di staminali, costata più di 20000 euro. Nel 2010, finalmente (!!!), il procuratore di Torino Guariniello rinvia a giudizio 12 persone, tra cui Vannoni, per "somministrazione di farmaci imperfetti e pericolosi per la salute pubblica, truffa e associazione a delinquere". Incredibilmente, Vannoni inizia una collaborazione con il pediatra Marino Andolina e insieme cominciano a somministrare, nel 2010 a Trieste e dal 2011 a Brescia, preparati, non meglio definiti, a base di cellule staminali nei bambini. A Brescia tutto avviene in convenzione con la regione Lombardia (!!!). Nel 2012 il laboratorio di Vannoni viene definito dai NAS "assolutamente inadeguato", l'agenzia del farmaco italiana blocca i trattamenti, il caso finisce in televisione. Il programma "Le Iene" alimenta la confusione, la suggestione degli ignoranti fa il resto. Siamo nel 2013, molti scienziati italiani e la rivista scientifica più importante del mondo si fanno sentire. Nell'ultimo articolo del 13 dicembre 2013 leggiamo su Nature: "Stem Cell fiasco must be stopped". L'articolo parla chiaro, se non vogliamo trasformarci in paesi come il Messico, la Cina e l'Uganda, dove il commercio delle staminali promette miracoli a suon di dollari per decine e decine di malattie diverse, facendo leva sulla disperazione di persone gravemente ammalate, dobbiamo cambiare rotta.

Il metodo Stamina. Nessuna pubblicazione scientifica ha dimostrato la validità di questo metodo.
(http://www.giornalettismo.com/wp-content/uploads/2013/07/metodo-stamina.jpg)

Triste storia questa. Ciò che più impressiona è che una terapia a base di cellule staminali, mai confermata da nessuna pubblicazione scientifica, ideata e applicata completamente al di fuori della normale prassi scientifica mondiale, sia stata somministrata in ospedali pubblici italiani. Come se non bastasse, la stessa terapia, sospesa perché violava non solo le leggi scientifiche, ma anche quelle comunitarie su terapie cellulari avanzate, è stata riammessa dai giudici in contrasto con quanto stabilito dal Ministero. Che vergogna! Il parlamento italiano ha rischiato nel 2013 di far passare un provvedimento in cui la somministrazione di staminali mesenchimali veniva considerata alla stregua di trapianto. Se ciò fosse stato approvato, il metodo Stamina sarebbe diventato una "procedura" non più un "farmaco" e avrebbe potuto non seguire le lunghe e complesse fasi della sperimentazione scientifica richieste prima dell'utilizzo su pazienti. Il parlamento italiano aveva inoltre dato il via libera ad un finanziamento pubblico di ben tre milioni di euro per iniziare la sperimentazione del metodo. Ancora vergogna. Con tutti i buoni ricercatori che abbiamo che elemosinano soldi per proseguire ricerche pubblicate su riviste scientifiche di impatto mondiale, il governo italiano avrebbe preferito finanziare Vannoni. Perché? Forse, come si legge nell'articolo, perché le lacrime hanno preso il posto della ricerca scientifica e l'emozione quello della legge. Fortunatamente scienziati italiani e stranieri, tra i quali alcuni premi Nobel, si sono fatti sentire e così il governo italiano ha cominciato a seguire una strada più ragionevole. Ma la vicenda non è ancora chiusa.
Perché Vannoni e collaboratori non hanno mai pubblicato i loro risultati? Perché non rendono noto il protocollo? Se fosse vero quello che dicono, i loro presunti risultati sarebbero da premio Nobel. Vannoni e collaboratori sostengono di curare decine di malattie diverse, tra le quali malattie neurodegenerative, iniettando nel paziente cellule staminali mesenchimali sottoposte a trattamento con acido retinoico. Le cellule staminali mesenchimali, che generano osso, grasso, cartilagine, fibroblasti, non generano neuroni, come dice Vannoni. Le due richieste di brevetto del metodo Stamina sono state respinte dall'ufficio brevetti statunitense, che ha evidenziato come il metodo non sia chiaro e il materiale utilizzato per richiedere il brevetto sia copiato da un articolo del 2003 della Schegelskaya, non citata nella richiesta stessa.

La fondazione Stamina promette sul suo sito una cura efficace per decine di malattie diverse.
La prestigiosa rivista scientifica Nature ricorda che "I sentimenti di coloro che hanno figli gravemente malati sono un'arma potente".
(http://www.giornalettismo.com/wp-content/uploads/2013/03/Stamina-foundation-770x389.jpg)

Sembra che Vannoni non possa diffondere il protocollo in quanto avrebbe un contratto che prevede il segreto industriale. Tuttavia ciò non spiega perché il suo metodo dovrebbe sottrarsi alle fasi della sperimentazione scientifica previste dalle leggi italiane, comunitarie e mondiali ed essere utilizzato senza nessuna prova di efficacia e sicurezza su bambini malati. Nel 2006 Yamanaka ha rivoluzionato il mondo delle staminali ottenendole per riprogrammazione genica da cellule adulte. Vi ricordate? Ne abbiamo parlato in classe: iPS cells. Ebbene, questo scienziato ha lavorato sodo insieme alla sua équipe per ottenere le cosiddette cellule staminali pluripotenti indotte, ha pubblicato tutti i suoi risultati su riviste scientifiche accreditate, tutto il mondo scientifico ha potuto riprodurre quello che Yamanaka aveva ottenuto nel suo laboratorio e, verificata la straordinarietà dei risultati ottenuti, la comunità scientifica nel 2012 ha conferito il premio Nobel per la medicina a Yamanaka. L'utilizzo delle "iPS cells" per la cura di varie patologie, però, è ancora sotto sperimentazione. E nessuno scienziato serio al mondo si sogna di iniettare queste cellule in pazienti malati prima di avere la certezza che funzionino e non abbiano gravi effetti collaterali. Ecco, questo è il modo di procedere della scienza. Altrimenti saremmo in balia di stregoni che con intrugli non ben definiti promettono pronte guarigioni. Io vorrei vivere in un paese avanzato e civile in cui i soldi pubblici vengano utilizzati per ricerche scientifiche serie, condotte da ricercatori meritevoli, riconosciuti come tali dall'intera comunità scientifica mondiale e che non mirino a brevettare i loro risultati, ma li mettano a diposizione di tutti, pubblicandoli, per esempio, su Nature. E voi?

Referenze

Bencivelli S. (2013) Il caso Stamina. Le Scienze, 542: 56-63.

Nature contro Stamina.

Manuela Casasoli (manuela_casasoli@yahoo.it)