Alcune curiosità scientifiche su emozioni, memoria e apprendimento

Molte delle domande che avete posto riguardano la memoria, le emozioni e i meccanismi con cui la nostra mente ricorda ciò che vediamo facciamo o più in generale viviamo.
Iniziamo con le emozioni forti...
Tutti sanno che un'esperienza intensa, tale da provocare una forte emozione, produce ricordi molto vividi. Si pensi allo shock conseguente ad una sensazione di paura intensa. Una forte emozione scatena nel nostro cervello una risposta che imprime nella nostra mente il ricordo chiaro dell'avvenimento per un lungo periodo.
Nel nostro cervello c'è una parte che si chiama amigdala che sembra coinvolta nel processo della memoria di eventi intensi dal punto di vista emotivo, sia positivi che negativi.


Dal punto di vista biochimico l'eccitazione emotiva provoca il rilascio di un neurotrasmettitore che si chiama adrenalina. L'adrenalina attiva il nervo vago che fa parte del sistema simpatico, il quale a sua volta trasmette il segnale al tronco encefalico (dove si trova anche il midollo allungato). Da qui il segnale arriva all'amigdala e all'ippocampo, una zona quest'ultima molto importante per la memoria in generale.


Sia nell'amigdala che nell'ippocampo, il segnale scatenato dall'adrenalina determina un aumento della plasticità sinaptica.
Cosa è la plasticità sinaptica? E' proprio la plasticità sinaptica il processo alla base dell'apprendimento e della memoria. Si tratta del potenziamento di uno stimolo nervoso. Quando più stimoli nervosi arrivano ad un neurone, per esempio più stimoli diversi che arrivano nello stesso momento o stimoli ripetuti a breve distanza di tempo o stimoli particolarmente intensi come quelli generati da una forte emozione, si ha come conseguenza l'attivazione contemporanea di più neuroni. Gli scienziati pensano che questa attivazione massiva dei neuroni determini il rilascio di una maggiore quantità di neurotrasmettitori e l'aumento della quantità di recettori nei neuroni riceventi. In questo modo noi ci ricordiamo di quello che stiamo studiando, per esempio, o di una bella esperienza vissuta e così via.
I segnali derivati da una forte emozione aumentano la plasticità sinaptica dell'amigdala, che è dunque la parte del cervello che ci permette di ricordare avvenimenti che si verificano anche una sola volta ma tali da generare in noi per esempio paura. L'amigdala è quindi la parte del cervello responsabile delle emozioni. Invece nei normali processi di apprendimento (per esempio il ripetere una lezione per memorizzarla, l'associare figure e disegni a concetti e così via) interviene l'ippocampo, che in queste situazioni aumenta la sua plasticità sinaptica. Ecco perché per studiare e ricordare bene una lezione bisogna ripeterla tante volte...per attivare il processo di potenziamento del segnale nervoso nell'ippocampo.
Attenzione!: se le sinapsi non vengono "accese" per un lungo periodo vengono perse!...morale della favola una volta che abbiamo cominciato a studiare è meglio non smettere più per mantenere sempre i nostri neuroni ben collegati tra di loro!!!!

Referenze
Aamodt S. and Wang S. (2008) "Il tuo cervello. Istruzioni per l'uso e la manutenzione" Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., Milano.

Manuela Casasoli (manuela_casasoli@yahoo.it)