Perché ridiamo?

Ottima la domanda di Antonio Ammendola della classe 3aD: "Perché ridiamo?" Per quanto difficile sia la risposta da un punto di vista scientifico, l'argomento, come scoprirete leggendo, è estremamente interessante.
Non è affatto retorica, ma una verità scientifica, affermare che ridere fa vivere meglio. Come il sesso e la fame anche il riso è un istinto naturale dell'uomo e di altri primati. Il riso rappresenta un vocabolario universale da almeno cinque milioni di anni. Si ride tutti, più o meno, allo stesso modo. Si ride in scoppi che si susseguono l'uno all'altro, con tono più o meno alto emettendo suoni più o meno brevi. Gli scienziati sono ormai convinti che siamo biologicamente programmati per ridere. Nella risata sono coinvolti muscoli addominali, delle spalle e 15 diversi muscoli facciali. Durante la risata aumenta la respirazione, la frequenza cardiaca e, attenzione, attenzione, crescono le difese immunitarie! Ecco spiegate le radici del noto detto: "ridere fa buon sangue"!!! Cerchiamo di capire meglio...

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Nei neonati i primi sorrisi compaiono a tre mesi e sono la risposta al riconoscimento di visi familiari. Dal quarto al sesto mese il bambino inizia a ridere usando questo comportamento innato e programmato per comunicare soprattutto con la madre in un periodo in cui non sa ancora utilizzare il linguaggio verbale. Anche bambini nati sordi e ciechi iniziano a ridere nello stesso periodo dimostrando che si tratta di un comportamento istintivo e geneticamente programmato.
Anche gli scimpanzè iniziano a ridere intorno ai quattro mesi di vita e fino ai tre anni si comportano esattamente come un bambino ridendo prevalentemente a causa di contatti fisici (per esempio il solletico). La frequenza massima di risate viene raggiunta nell'uomo a cinque anni quando un bambino ride in media 250 volte al giorno. Durante il periodo adolescenziale si può avere il minimo di frequenza di risate e da adulti la risata è utilizzata, senza dubbio, come potente mezzo di comunicazione.
Infatti i risultati di varie ricerche indicano che il riso non ha a che fare con l'umorismo, ma con le relazioni sociali. Ridere è un comportamento istintivo che ci aiuta a cooperare socialmente, a porci in relazione con gli altri.
I dati scientifici dicono che la risata si sia evoluta da almeno cinque milioni di anni e che faccia parte della vita dell'uomo da ben 20000 anni. Dai graffiti dell'uomo preistorico, ai papiri egizi, a innumerevoli reperti storici l'importanza della risata è testimoniata ovunque. Nel primo libro dell'Iliade si legge: "Un riso irrefrenabile travolse gli Dei". Ci sono state addirittura vere e proprie "epidemie di riso": in Tanzania nel 1963 si pensò che fosse scoppiata un'epidemia di una strana malattia. Più di mille persone vennero coinvolte in una lunga risata contagiosa, iniziata con il riso giocoso di cinque ragazzine che tornavano da scuola, che portò alla chiusura delle scuole e che si manifestò con sintomi simili all'isteria. Ci vollero due anni e mezzo perché tutto si placasse!

I meccanismi alla base della risata hanno avuto origine negli antichi primati
(http://images.virgilio.it/sg/notizie1024/upload/gor/gorilla_2.jpg).

Ma cosa succede nel nostro cervello quando ridiamo ascoltando una battuta divertente? Grazie ad una tecnologia, nota come brain mapping, è possibile capire cosa si attiva nel nostro cervello quando ridiamo. Gli elettroencefalografi di persone che ascoltano barzellette mettono in evidenza che è la sorpresa di un finale inaspettato a far scattare il meccanismo della risata. In primo luogo "si accende", diciamo così, la parte sinistra del cervello che è quella verbale e serve per la comprensione della barzelletta, quindi l'attività elettrica passa nella parte frontale e poi destra e sinistra del cervello cooperano nella comprensione della barzelletta stessa, fino al coinvolgimento della parte occipitale quando scoppia la risata. Il ridere quindi mette in moto l'intero cervello! Abbiamo già accennato al fatto che molti muscoli sono coinvolti, soprattutto quelli facciali e addominali; il ritmo respiratorio aumenta, si hanno vere e proprie scosse che si ripercuotono nella gola e si arriva spesso alla lacrimazione. A livello fisico il riso fa aumentare la produzione di adrenalina e dopamina, due neurotrasmettitori che hanno il compito di liberare le nostre morfine naturali, le endorfine e le encefaline. Le endorfine provocano una diminuzione del dolore e della tensione, permettendo il raggiungimento di uno stato di rilassamento e serenità. Le encefaline esaltano il sistema immunitario, stimolando una maggiore produzione di anticorpi. La risata amplifica inoltre la produzione di serotonina, un antideprimente naturale, riducendo la secrezione di ormoni da stress, come il cortisolo e l' epinefrina che, se abbondanti, porterebbero ad un aumento della pressione sanguigna e all'innalzamento dei livelli di glucosio con conseguente danneggiamento dei vasi sanguigni.

La tecnica del "brain mapping" permette di studiare le aree del cervello coinvolte nella risata
(http://www.independent.co.uk/multimedia/archive/00442/brain_dd2b0_w400_jp_442781a.jpg).

In conclusione, ridere attiva il cervello nel suo complesso con la conseguente sincronizzazione di tutti i processi mentali portando ad un aumento sperimentato delle facoltà mentali. Fa aumentare gli anticorpi nella saliva (le IgA) aumentando la difesa immunitaria delle vie respiratorie, aumenta il livello di globuli bianchi nel sangue e di linfciti T che ci proteggono dallo sviluppo di tumori, agisce sulle nostre ghiandole producendo ormoni e neurotrasmettitori utili al rilassamento e alla riduzione di stress.
Molti dottori utilizzano il riso come terapia antidolore, si pensi ad alcuni dentisti che somministrano il gas esilarante (protossido di azoto, N2O) prima di introdurre il trapano in bocca. Alcuni medici sono convinti delle proprietà curative del riso (gelotologia) e lo adottano come terapia in ospedale, soprattutto con i bambini. Molti capi d'azienda hanno assunto psicologi al fine di diminuire lo stress negli ambienti di lavoro facendo ridere periodicamente gli impiegati...Insomma è ormai sicuro ridere fa bene!
Molti studi hanno confermato che l'uomo è geneticamente programmato per ridere. Il riso è un meccanismo adottato dall'evoluzione per avvicinarci agli altri e per rilassarci migliorando le nostre condizioni fisiche e le nostre capacità mentali. E' proprio vero che dieci risate al giorno tolgono il medico di torno!!!

Referenze
A cura di Piero Angela, "Ridere: cosa si nasconde dietro il riso?" (2009) Viaggio nella Scienza, DVD numero 27 (Discovery Channel, Discovery Communications).

Manuela Casasoli (manuela_casasoli@yahoo.it)